Lotto N. 133
Giovanni Boldini
(1842 - 1931)
La duchessa Nicoletta Grazioli, 1900
carboncino su carta, firmato e datato in basso a sinistra G. Boldini 1900
cm 35x26,8
Provenienza: Collezione privata
Nicoletta Maria Nazarena Gioacchina Margherita Giustiniani Bandini (Roma 1860–1938) aveva sposato il 20 febbraio 1881 il duca Mario Grazioli Lante della Rovere di Santa Croce di Magliano (1848- 1936), come attestano componimenti poetici pubblicati per l’occasione. L’unione, dalla quale era nato un figlio, Pio (1886-1954), si era dolorosamente conclusa con un divorzio. Esponente della nobiltà romana, Nicoletta meritava un profilo nelle cronache mondane di Emma Perodi confluite nel 1895 nel volume Cento dame romane, dove veniva descritta come l’incarnazione della bellezza stessa, affascinante «quando incede leggiera, con quell’andatura di dea», «come quando ascolta una conversazione che accompagna con un sorriso lieve ed uno sguardo lungo dei bellissimi occhi di romana: non passa mai inosservata, sia che cammini sul Corso a piedi, come suol fare la mattina, sia che entri in un salotto. E appena ella compare, tutte le teste verso lei si volgono, tutti gli occhi la fissano e i volti si atteggiano a quella espressione di beatitudine, che rivela l’ammirazione più entusiastica» (Emma Perodi, Cento dame romane. Profili, Bontempelli, Roma 1895, pp.79-80).
A restituire le sembianze di questo volto così noto e ammirato è Giovanni Boldini che attorno al al 1901 la ritraeva, donna matura piena di vitalità, in un piccolo quadro a olio (in Bianca Doria, Catalogo generale dagli archivi Boldini, Rizzoli, Milano 2000, scheda nr.424), che risulta rimasto nell’atelier del pittore. Nello stesso periodo la ritraeva anche in un disegno a matita (in Bianca Doria, I disegni di Giovanni Boldini. Catalogo generale, Skira, Milano 2011, nr. 2169) pubblicato da Robert de Montescquiou nel primo numero del giornale parigino “Les Modes” a illustrazione di un articolo sulle donne immortalate dal pittore (Les peintres de la femme. Boldini, “Les Modes”, gennaio 1901, pp.5-8). Il celebre scrittore si soffermava in quella occasione a descrivere il «volto espressivo» della duchessa Grazioli, «con i suoi capelli castani da adolescente, naturalmente increspati, sollevati con una torsione inimitabile, e la sua bella testa graziosamente irta di scintille scure di malizia»; la sua attenzione era poi attratta dal «velluto di un nero profondo e intenso, un nero litografico di fuliggine, [che] funge da base morbida per il profilo sottile», mentre «la spirale invisibile di una sigaretta si sprigiona da una mano» molto espressiva, quasi parlante».
La maestria del Boldini disegnatore descritta da Robert de Montescquiou si ritrova anche nel nostro disegno, molto vicino a quello pubblicato nel 1901 e probabilmente realizzato anch’esso nel 1900, considerata la data di pubblicazione della rivista. Li accomuna la composizione del foglio e la posa in cui è ritratta la contessa Grazioli e la condotta rapida e sicura della matita, che si fa qui più dura e tagliente nel segnare il profilo e lo sguardo. Anche qui il volto della duchessa Grazioli risalta sul nero del collier de chien di velluto e contro il fondo di linee diagonali saettanti, più grosse e intense sulla sinistra, da dove proviene la luce che investe la figura rendendo la schiena nuda un fulcro dell’attenzione, così come la mano magra e nervosa che tiene la sigaretta.
Al 1907 risale un altro disegno noto che ritrae Nicoletta Grazioli (in Bianca Doria, I disegni di Giovanni Boldini. Catalogo generale, Skira, Milano 2011, nr.2351) nel quale, sotto alla firma e alla data, il pittore aveva annotato «fatto nel dolore».